Running: ultime prove prima della gara

di Orlando Pizzolato

Al podista è utile un "ripasso tecnico" prima della gara. Serve per capire se la preparazione svolta è stata proficua e per individuare il ritmo da tenere in gara. Nelle corse podistiche in cui si va alla ricerca di una valida prestazione cronometrica non ci si può affidare all'improvvisazione.

L’organismo risponde a leggi fisiologiche precise. Non si può sperare che la prestazione scaturisca da fattori casuali. Il "ripasso" dell’efficienza fisica non può essere attuato il giorno prima della gara perchè ci si deve presentare in buone condizioni di freschezza fisica. Per questo gli ultimi test di verifica vanno fatti non più tardi di 4-5 giorni prima della gara. A volte non e sufficiente una sola prova di controllo. È bene programmare nella fase finale della preparazione almeno 2 o 3 allenamenti test per avere il tempo sufficiente per porre rimedio a eventuali lacune. Nelle 4 settimane precedenti la gara top (periodo pre agonistico) è bene programmare alcune sedute specifiche.

Per ogni distanza di gara, ci sono differenti "lezioni di ripasso", ma il comune denominatore è rappresentato dalla capacità di tenere a lungo il ritmo della gara stessa, mantenere il più a lungo possibile l’andatura che si vorrebbe tenere per tutta la distanza della competizione. La seduta di allenamento più indicativa è quindi quella che prevede delle frazioni da correre e ritmo gara. La lunghezza di questi tratti è solitamente corrispondente a 1/5 della distanza complessiva.

Accorciare il recupero

Per rendere più indicativo il responso della seduta di verifica è bene lavorare sulla durata della pausa tra le varie prove. La gara altro non è che una serie di prove ripetute senza la pausa. All’avvicinarsi della competizione clou, nelle sedute specifiche (quella a ritmo di gara), la durata del recupero va progressivamente accorciata oppure il recupero va fatto correndo a un ritmo svelto. Ad esempio, all’inizio del periodo di preparazione specifica, la durata del recupero delle ripetute sui 1.000 metri può passare dai tre minuti della prima seduta al minuto in occasione dell’ultimo allenamento prima della competizione.

Anche le competizioni corse su distanze inferiori a quella della gara più importante rappresentano quindi un mezzo tecnico per verificare la propria condizione. Per il maratoneta, ad esempio, sono importanti le gare dei 10-15 chilometri (per individuare la soglia anaerobica), le maratonine e le competizioni 30 chilometri (per verificare la tenuta al ritmo maratona). Per un podista che invece si sta allenando per una gara di 10 km, vanno bene le competizioni sui 3.000 e 5.000 metri.

Lavorare con la mente

Nelle prove di verifica è importante anche l’atteggiamento mentale. L’esito positivo del test rende ottimisti. Tuttavia molti podisti non sanno interpretare il responso cronometrico, soprattutto se negativo. Bisogna essere in grado di accettare il responso del test in maniera costruttiva: può capitare infatti di trovare la giornata storta o di sentire troppo la tensione, anche se si tratta di un test di verifica. Ci sono poi atleti in grado di dare molta parte di sé anche in occasione di prove non agonistiche, mentre altri necessitano di stimolazioni maggiori, come la presenza di avversari, per riuscire ad esprimersi al meglio.

Come controllare la condizione di forma

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