Principi di base
Allenarsi ed ottenere i migliori
risultati attraverso l'uso dell'elettrostimolazione non è del tutto facile,
perché le apparecchiature oggi in commercio offrono varie possibilità di
impiego.
Per agevolare i propri clienti in questo compito, le case
costruttrici forniscono dei manuali di allenamento, che al contrario di quanto
si possa pensare, non sono affatto facili da comprendere, e richiedono già
delle conoscenze di base.
Inoltre le ditte stesse per differenziarsi dalla
concorrenza, attribuiscono ai loro programmi dei nomi del tutto inventati, che
non hanno alcun significato (es.: forza resistente riabilitativa, resistenza
aerobica) contribuendo così soltanto a confondere le idee.
Cerchiamo quindi di capire quali sono gli ostacoli che si
presentano a chi per la prima volta vuole utilizzare un elettrostimolatore.
Punto primo: tipi di fibre muscolari
La cosa più importante da sapere, è che le fibre
muscolari non sono tutte uguali; infatti possiamo suddividerle in tre gruppi:
• Fast Twich Fiber type A (FT - fibre veloci tipo A) : ovvero fibre
bianche, che consentono le contrazioni rapide-resistenti, a metabolismo
ossidativo glicolitico;
• Fast Twich Fiber type B (FTR): ovvero sempre fibre bianche, ma che
consentono contrazioni esplosive e con metabolismo anaerobico;
• Slow Twich Fiber (ST - fibre lente): ovvero fibre rosse, resistenti,
a metabolismo aerobico.
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Punto secondo: percentuale di fibre rosse e
bianche
In secondo luogo bisogna considerare che la percentuale di
fibre bianche e di fibre rosse varia da muscolo a muscolo ad esempio; il Soleo
(muscolo del polpaccio), che svolge prevalentemente funzioni posturali, è quasi
esclusivamente composto da fibre rosse (80%); al contrario, il Bicipite
brachiale che interviene maggiormente nelle azioni quotidiane, presenta grosso
modo un 50% di fibre rosse e un 50% di bianche. Ho utilizzato la parola
"grosso modo", perché detta percentuale varia da persona a persona,
in base alle caratteristiche genetiche di ogni individuo.
Le ricerche scientifiche finora condotte hanno inoltre
dimostrato che occorrono frequenze specifiche per stimolare le diverse fibre
muscolari, e precisamente:
• 25/30 Hz per le fibre rosse
• 40/50 Hz per le bianche di tipo A
• 75/80 Hz per le bianche di tipo B
Questa classificazione può sembrare inutile, ma in realtà
è indispensabile qualora si decida di comperare un apparecchio con possibilità
di gestire i programmi e di personalizzarli.
Punto terzo: la disciplina sportiva
Come terzo punto, bisogna considerare il fatto che ogni
disciplina sportiva richiede un utilizzo diverso di fibre muscolari ad esempio:
la percentuale di fibre lente utilizzate nella maratona corrisponde circa a un
70% (Bosco 1985) mentre per il body building è di circa il 40% (Hakkinen 1984),
quindi ciò che può andar bene per uno sport non è detto che funzioni anche
per un altro.
Di seguito sono riportate le percentuali di altre
discipline sportive:
DISCIPLINA | % DI FIBRE LENTE |
Ciclismo su strada | 55-60 |
Nuoto | 50-60 |
Pallavolo | 45-55 |
Calcio | 40-50 |
Lotta | 50-55 |
Pattinaggio su ghiaccio | 65-70 |
Atletica 100 metri | 35-40 |
Atletica 400 metri | 40-50 |
Atletica 1500 metri | 55-60 |
Sci di fondo | 65-85 |
Sportivi non agonisti | 40-60 |
Conclusioni
Tutto questo ci fa capire quanto sia difficile per
l'atleta "autodidatta", impostare una preparazione ed ottenere subito
buoni risultati, perché come visto si richiede una conoscenza approfondita
della fisiologia muscolare ed una consapevolezza della variazione che la
stimolazione può apportare.
Lo scopo di questi articoli è proprio quello di rendere
accessibile l'utilizzo dell'apparecchio elettrostimolatore anche a chi per la
prima volta si avvicina a questa tecnica di allenamento.